Inquinamento acustico

Tutti noi ci preoccupiamo allorquando l’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo non sono siano pure; i gas di scarico, le scorie industriali, i liquami delle fognature, tutto ciò costituisce un serio problema per la nostra salute e per la nostra vita.

Ma c’è un altro tipo di inquinamento, forse meno avvertito ma ugualmente grave e pericoloso: l’inquinamento acustico.

La nostra vita, specialmente la vita nelle nostre affollate e caotiche città, è sempre totalmente immersa in un gran numero di suoni e di rumori; e sovente noi non ce ne accorgiamo, perché ormai ci siamo abituati, ma ciò non toglie che tali suoni e tali rumori rimangano pur sempre dannosi.

Anche nell’aria inquinata purtroppo ci abituiamo, eppure i nostri polmoni vengono ugualmente danneggiati: basta che si faccia una passeggiata in campagna, una gita sugli sci in montagna o una bella remata in barca, perché subito si noti come l’aria di quei luoghi sia più salutare: subito insomma avvertiamo la differenza.

E lo stesso avviene con i suoni e con i rumori: chi è abituato a vivere in piccoli centri di montagna, in villaggi di pescatori, fa certamente fatica ad abituarsi al frastuono delle grandi metropoli. Il maggiore responsabile dell’inquinamento acustico è certamente il traffico urbano: l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) ha stabilito che il libello medio ritenuto accettabile di giorno è di 65 dB; ma a Roma già di notte il livello medio del rumore raggiunge i 67 dB!

Alcune norme della Comunità Economica Europea prevedono l’abbassamento delle rumorosità dei motori dei veicoli: ma purtroppo siamo ancora distanti, specialmente qui in in Italia, dal poterle vedere applicate e rispettate.

Anche perché sovente si aggiunge a questo problema la maleducazione di tante persone che non si preoccupano di recare disturbo agli altri: tenere il televisore ad alto volume, “truccare” il proprio motorino, continuare ad usare una marmitta difettosa o truccata etc.: ecco alcuni esempi di scarso senso civico che, oltre a disturbare chi ci sta vicino, possono danneggiare noi e gli altri.

I danni provocati dai forti rumori e dai suoni troppo elevati, sono particolarmente nocivi al delicato organo di Corti, ove molte cellule sensitive vengono letteralmente distrutte, facendo così diminuire la quantità di sangue che affluisce ai tessuti dell’orecchio interno; tali tessuti vengono così ancor più danneggiati.

Grande è il pericolo che può provenire al nostro udito dall’ascolto di musica al massimo del volume. Vari studi hanno dimostrato che molti neonati, trovatisi a vivere in ambienti particolarmente rumorosi (anche in casa con televisore funzionante ad alto volume, elettrodomestici, grida dei fratellini), hanno rivelato uno sviluppo più lento e sopratutto una minore capacità di apprendere è ricordare.

Lo stesso si è notato in alcune scuole collocate in rioni molto rumorosi: gli studenti apprendono di meno non solo perché sentono di meno, ma anche perché diminuiscono le loro capacità di concentrazione.

Teniamo dunque presenti questi fenomeni e cerchiamo di non affaticare inutilmente il nostro udito ascoltando musica ad alto volume: non dimentichiamo che per gustare bene la musica, non è affatto necessario far tremare i vetri e le pareti della nostra casa; e se ci sembra necessario alzare di molto il volume, perché altrimenti l’ascolto di quel brano non ci soddisfa e non ci piace, domandiamoci: “non saremo già diventati un po’ sordi?”.

Buona Musica!

Altezza, Intensità, Timbro

Suoni e rumori presentano tre principali particolarità: Altezza, Intensità, Timbro.

Altezza

L’Altezza di un suono è il suo essere più acuto, più grave oppure uguale rispetto ad un altro suono.

Questa prima componente dell’acustica, in base alla quale ciò che noi udiamo ci risulta più o meno grave e profondo, oppure più o meno acuto e stridulo, dipende dal numero di oscillazioni compiute dalla sorgente acustica in una data porzione di tempo (in genere si assume, come unità di tempo, il minuto secondo): quanto più numerose, e quindi più fitte, sono queste oscillazioni, tanto più alto, cioè tanto più acuto e stridulo, ci risulta l’effetto acustico.

Ora, mentre il rumore, a causa dell’irregolarità delle sue onde ha un’altezza difficilmente misurabile con precisione, il suono, grazie all’uniformità delle sue vibrazioni, può essere distinto in varie frequenze. In altre parole, il suono ha un moto oscillatorio periodico, cioè dotato dello stesso numero di vibrazioni nella medesima unità di tempo.

Questo numero costante di vibrazioni si chiama periodo o anche Hertz (abbreviato Hz), dal nome del fisico tedesco Heinrich Rudolf Hertz (1857-1894) che studiò questo fenomeno.
Ecco pertanto,come si possono graficamente rappresentare due suoni diversi in base alla loro altezza. Il suono superiore il numero delle vibrazioni comprese in un secondo è maggiore che nel suono inferiore, il suono superiore è pertanto più acuto di quello inferiore.

Nei confronti dell’altezza il nostro orecchio possiede limiti abbastanza precisi: in particolare per essere da noi avvertito un effetto acustico deve possedere almeno 16 frequenze al minuto secondo, ossia vibrare 16 volte in un secondo, infatti un numero inferiore di 16 vibrazioni non è udibile da orecchio umano e si entra nel campo degli infrasuoni. D’altra parte un effetto acustico non deve neanche superare le 20.000 vibrazioni al minuto secondo, perché sarebbe inudibile per il nostro orecchio, il suono infatti apparterrà al campo degli ultrasuoni.

Questi limiti valgono solo per l’uomo: molti animali infatti hanno possibilità ben più ampie, soprattutto per quanto riguarda il campo delle alte frequenze;

Intensità

L’Intensità del suono è la forza con cui si sente un suono, che può essere perciò: forte, fortissimo, piano, pianissimo, pur restando immutata la sua altezza.

Questa seconda componente acustica, in base alla quale ciò che noi udiamo ci risulta più o meno forte o più o meno debole, dipende dall’ampiezza delle vibrazioni, cioè dal maggiore o minore spostamento compiuto dalle oscillazioni della sorgente acustica.

Ecco come si rappresenta lo stesso suono (cioè un suono sempre con la stessa altezza) ora debole, ora forte: Nel secondo caso le creste e gli avvallamenti dell’onda sono più accentuati, cioè più ampi rispetto al primo.

Due sono in particolare le misure con cui viene calcolata l’intensità: una si chiama watt, dal nome dell’inventore scozzese James Watt (1736-1819), indica la vera a propria energia posseduta dalle oscillazioni della sorgente acustica; l’altra invece,

detta decibel (abbreviato dB), dal nome del fisiologo scozzese Alexander Graham Bell (1847-1922) calcola l’intensità i base alla sensazione che l’intensità provoca in noi. Il massimo livello d’intensità che il nostro orecchio può percepire, prima di provare dolore e subire danni irreparabili, è di 120 dB, un livello che indica un’intensità un milione di milioni di volte più forte del minimo percepibile.

Il Timbro

Per Timbro del suono intendiamo quella qualità che ci permette di distinguere quale sia la fonte sonora del suono prodotto; in altre parole noi siamo in grado di riconoscere i vari strumenti, per esempio il suono del violino o del pianoforte, proprio grazie ai loro diversi timbri.

Questa terza componente di ogni effetto acustico, in base alla quale ciò che noi udiamo ci risulta dotato di un particolare “colore”, dipende dalla forma dell’onda generata dalla sorgente sonora. Poiché è facile immaginare che le forme di un’onda possano essere numerosissime, altrettanto numerosi possono essere i timbri.

La forma che determina il timbro del suono è data dalla presenza di altre onde, cioè di altri particolari suoni che si generano spontaneamente assieme al suono principale. Questi suoni sono chiamati armonici: ogni sorgente acustica che produce suono genera immancabilmente un dato numero ed un dato tipo di armonici conferendo così a quel suono un particolare timbro. Il maggiore o minore intervento di questo o di quegli armonici produce perciò un certo timbro, così come la maggiore o minore quantità di questa o quella vernice mescolata con altre di colore diverso, produce una certa sfumatura di colore.

In natura quindi non esistono suoni puri (cioè suoni privi di armonici): solo con particolari apparecchiature di laboratorio è possibile “costruire” suoni puri.

I suoni armonici hanno due caratteristiche:

  • Sono sempre puri
  • Sono sempre più acuti del suono fondamentale al quale conferiscono il timbro.

Per rendersi conto di come i suoni armonici, unendosi al suono fondamentale, diano origine a particolari forme d’onda, bisogna osservare gli schemi a fianco: Se al suono fondamentale uniamo il 2° ed il 3° armonico, otterremmo questa particolare forma d’onda, cioè questo timbro:

Riassumendo:

  • L’Acustica è la scienza che studia tutti gli effetti sonori.
  • La sorgente acustica è un qualsiasi corpo che, percorso, vibra producendo un effetto sonoro.
  • Il mezzo propagante trasmette le vibrazioni dalla sorgente acustica al ricevente.
  • Il ricevente (cioè l’orecchio) trasforma le onde sonore in stimoli che vanno a sollecitare il nostro cervello.
  • Timpano, martello, incudine, staffa nervo acustico sono le parti dell’orecchio che elaborano e trasmettono le onde acustiche al cervello.
  • Il suono è un effetto acustico determinato da onde perfettamente costanti e regolari.
  • Il rumore è un effetto acustico determinato da onde acustiche disuguali e irregolari.
  • L’Altezza è la caratteristica del suono che dipende dal numero di vibrazioni (Hz). Quanto maggiore è il numero delle vibrazioni, tanto più acuto risulta il suono.
  • Gli infrasuoni sono quegli effetti acustici che hanno un numero inferiori a 16.
  • Gli ultrasuoni sono quegli effetti sonori con un numero di Hz che supera i 20.0000.
  • L’Intensità è la caratteristica del suono che varia secondo l’ampiezza delle vibrazioni. Quanto maggiore è l’ampiezza delle vibrazioni, tanto più forte risulta il suono.
  • watt indicano la potenza fisica dell’intensità sonora.
  • decibel indicano la potenza dell’intensità in base alla sensazione suscitata nell’ascoltare.
  • L’Inquinamento acustico deriva da un eccessivo uso e abuso di decibel.
  • Il Timbro è la caratteristica del suono che dipende dalla forma delle vibrazioni.
  • suoni armonici sono quei suoni che concorrono, assieme al principale, alla formazione dell’onda sonora.

Buona Musica!