Trovatori, Trovieri e i Minnesänger

Le prime composizioni dell’età gregoriana appartengono tutte al mondo religioso: questo perché le abbazie ed i conventi si preoccuparono di conservare i brani musicali utili alla vita che si svolgeva al loro interno e nelle chiese a loro direttamente collegate. Non per questo bisogna pensare che a quei tempi non esistesse musica profana, cioè musica dal carattere amoroso, politico, scherzoso, oppure per la danza; ma in genere questa musica non veniva scritta perché era ritenuta poco importante da non far nascere l’esigenza di “tramandarla” ai posteri.

Ecco perché, almeno all’inizio, le testimonianze di musica profana sono assai rare: fra i primi esempi significativi ricordiamo i Carmina Burana, una raccolta di canzoni del XIII secolo, così chiamata perché conservata a lungo nel convento benedettino di Beuren in Germania. Si tratta di una divertente raccolta di canti di giovani studenti ove gli argomenti più diffusi sono ovviamente l’amore unito al piacere del vino e del gioco d’azzardo.

Le prima grande testimonianza di musica profana si ebbe però in Francia ove, sempre tra il 1100 ed il 1200, si diffusero le musiche dei Trovatori e dei Trovieri: erano cantori che allietavano il raffinato ambiente delle corti con melodie basate per lo più su testi che lodavano la donna amata e la natura. In particolare, i Trovatori erano attivi nella Francia del sud, specie in Provenza, ed utilizzavano la lingua d’oc (cioè occitana); i Trovieri invece agivano nella Francia del nord, utilizzando la lingua d’oil (dalla quale derivò il francese moderno).

Tra le forme più utilizzate dai Trovatori e Trovieri ricordiamo le canzoni legate alla danza, come le Ballate, le Estampide, i Virelais e i Rondeaux. Le Complaintes erano invece brani di argomento elegiaco e i Sirventesi di argomento politico.

I trovatori più illustri furono Bernart de Ventadorn Raimbaut de Vaquerais.

Fra i Trovieri è importante citare Adam de La Halle, che ci ha, fra l’altro, lasciato il primo esempio di teatro musicale della nostra era, Le Jeu de Robin et Marion, una semplice vicenda d’Amore fra due giovani pastori.

Anche in Germania si sviluppò una florida tradizione di canti profani, tradizione che fu coltivata dai cosiddetti Minnesänger, cioè “cantori d’amore”. Fra costoro ricordiamo Tannhäuser, che avrebbe ispirato nell’Ottocento un’omonima opera di Richard Wagner.

Gli strumenti più caratteristici utilizzati dai Trovatori, dai Trovieri e dai Minnesänger per accompagnare le loro canzoni furono la Viella, la Ribeca e la Ghironda, tutti a corde strofinate.

Buona Musica!

Tipi di strumenti nelle civiltà antiche.

Sono soprattutto gli Arabi ad avere trasmesso alla nostra civiltà gli strumenti più significativi: ad esempio lo ‘Ud (=legno), che ha dato origine al nostro liuto, la Ribeca (lo strumento ad arco usato dai Trovatori) e la Chitarra.

Un tipo di quest’ultima avrebbe appunto preso il nome di “Guitarra morisca” proprio perché importata dai “Mori”, cioè dall’Islam. Anche altre civiltà avrebbero contribuito a fornire esempi di strumenti che, pur con qualche trasformazione, sarebbero stati usati nella nostra civiltà:

La civiltà egizia ad esempio già utilizzava vari tipi di arpa e di trombe (ricordiamo al proposito il caso di Giuseppe Verdi, che per la sua opera lirica Aida, ambientata nell’Egitto antico, fece appositamente costruire particolari trombe simili a quella antiche egizie).

Anche il nostro organo poi era già diffuso presso quella civiltà; infatti sarebbe stato “inventato” da un certo Ctesibio, vissuto ad Alessandria d’Egitto nel III sec. a. C., si trattava di un organo idraulico, che funzionava grazie a pompe azionate dall’acqua; di tale strumento, presto diffusosi anche nella civiltà romana, sono giunti fino a noi alcuni resti, conservati nella colonia di Acquincum (l’odierna Budapest) ed a Pompei;

La civiltà greca usò strumenti a pizzico come la Lira la Khitara e la Forminx, e strumenti a fiato come l’Aulos, una specie di flauto diritto, talvolta anche doppio (diaulos);

La civiltà ebraica dal canto suo usò strumenti a pizzico come il Kinnor ed il Nebel, abbastanza simili alla nostra cetra;

Quella romana utilizzava prevalentemente strumenti a fiato di bronzo e di impiego militare come il Cornus, la Tuba e il Lituus o altri come la Tibia, affine all’Aulos greco.

Buona Musica!