
Struttura
Ha la stessa forma del violino e della viola, ma è di dimensioni ancora più grandi: possiede infatti una cassa armonica lunga circa 75 cm e per essere suonato deve essere appoggiato a terra.
E’ dotato di un robusto puntale metallico che ha la funzione di non farlo scivolare, di isolarlo acusticamente dal pavimento e di tenerlo sollevato quanto serve per rendere agevole l’uso dello strumento all’esecutore.

Il suo archetto è lungo circa 72 cm ed è più spesso di quello del violino e della viola (possiede circa 210-225 crini).
Rispetto alla viola, ha un’intonazione più bassa di un’ottava; a vuoto le sue corde sono accordate per produrre le note Do, Sol, Re e La.

Tecnica
La tecnica usata è la stessa del violino e della viola; ma, dovendo essere appoggiato a terra, viene tenuto fra le ginocchia dell’esecutore seduto: in altre parole esso non viene imbracciato come gli altri due strumenti.
Diffusione
Si affermo in Italia verso la fine del Seicento come sostituto della viola da gamba, dapprima come basso continuo (per fornire la linea del basso all’accompagnamento) e solo nel Settecento venne impiegato come strumento solista. Antonio Vivaldi gli dedicò numerosi concerti per la sua voce calda e nobile, adatta a ricreare momenti di riflessione e raccoglimento.
Particolarità: Durante tutto il Seicento venne chiamato Violoncino.