Sono soprattutto gli Arabi ad aver trasmesso alla nostra civiltà gli strumenti più significativi; ad esempio lo ‘ud (=legno), che ha dato origine al nostro liuto, la ribeca (strumento usato dai Trovatori) e la chitarra.
Un tipo di quest’ultima avrebbe appunto preso ilnome di “guitarra morisca” proprio perché importata dai “Mori”, cioè dall’Islam.
Anche altre civiltà avrebbero contribuito a fornire esempi di strumenti che, pur con qualche trasformazione, sarebbero stati usati nella nostra civiltà:
La civiltà egizia ad esempio già utilizzava vari tipi di arpa e di trombe (ricordiamo al proposito il caso di Giuseppe Veri, che per la sua opera lirica Aida, ambientata nell’Egitto antico, fece appositamente costruire particolare trombre simili a quella antiche egizie);
Anche il nostro organo poi era già diffuso presso quella civiltà; infatti sarebbe stato “inventato” da un certo Ctesibio, vissuto ad Alessandria d’Egitto nel III sec. a. C.;
Forse la più famosa delle invenzioni di Ctesibio è quella dell’organo, che fu anche il primo strumento musicale a tastiera della storia e anche il primo progettato scientificamente.
Nello strumento, che è descritto sia da Vitruvio che da Erone, l’acqua comprime l’aria contenuta in un serbatoio, che è spinta all’interno del somiere. Il serbatoio è continuamente rifornito di aria per mezzo di una o più pompe del tipo già descritto. La funzione dell’acqua è quella di mantenere approssimativamente costante la pressione nel serbatoio durante il funzionamento.
In una variante descritta da Erone la pompa è azionata dalla forza del vento, grazie a un meccanismo simile a quello usato nei mulini a vento.
Ctesibio diede al suo strumento il nome hydraulis (ὕδραυλις), composto con le radici di ὕδωρ (acqua) e αὐλός (flauto), dal quale è derivato l’aggettivo idraulico, usato inizialmente solo per l’organo ed esteso poi ad oggetti senza relazione con la musica.
L’organo fu in seguito migliorato sostituendo il sebatoio ad acqua con un mantice. In epoca imperiale e bizantina entrò in Europa quando l’imperatore bizantino Costantino V regalò uno strumento di questo tipo al re dei Franchi Pipino il Breve.
La civiltà greca usò strumenti a pizzico come la lira, la khitara e la forminx e strumenti a fiato come l’aulos, una specie di flauto diritto, talvolta anche doppio (diaulos);
La civiltà ebraica dal canto suo usò strumenti a pizzico come il kinnor ed il nebel, abbastanza simili alla nostra cetra;
Quella romana strumenti a fiato come di bronzo e di impiego militare come il cornus, la tuba e il lituus o altri come la tibia, affine all’aulos greco.
Buona Musica!